venerdì 5 giugno 2009

La stampa della (dis)informazione

piccola premessa: tutto quanto segue è un piccolo sfogo quotidiano a cui potete tranquillamente rimanere indifferenti.
Buona lettura

Sono sepolto sotto un mucchio di fatti che mi lasciano indifferente.
Oggi è scoppiato il reparto di una fabbrica chimica a pochi chilometri da dove abito. Ancora non trovo notizie esaurienti in rete (un microscopico articoletto che ne accenna il fatto), sarà perchè sono passate solo poche ore, sarà perchè non è morto nessuno... (2 feriti in modo non grave, evacuata la zona circostante alla fabbrica, circa 200 m. Sarà che non è un virus letale, sarà che non c'erano di mezzo i colossi mondiali della chimica-farmaceutica pronti con un "miracoloso" vaccino appena scoperto. Come è successo qualche tempo fa, quando saltò fuori dal messico l'influenza aviaria. Un uccellino mi ha detto: lo sai il giorno prima che i (tele)giornali dessero notizia dell'epidemia due multinazionali della farmaceutica hanno firmato un accordo di svariati milioni di euro per assicurarsi l'esclusiva sulla produzione di un fantomatico vaccino?
Al chè mi sono chiesto quanto si divertissero e ne godessero i magnati a tenere in pugno le redini del mondo.
Il giorno dopo già mi sono dimenticato di tutto questo.
Le notizie sono inutili al giogno d'oggi.
Siamo tutti talmente abituati alle disgrazie del mondo che quando scoppia la casa di fianco alla nostraci preoccupiamo che i detriti non abbiano graffiatto la carrozzedria della nostra auto parcheggiata li fuori.

Non Guardo più la tv, non seguo la radio e il giornale lo compero solamente per vedere le date dei concerti. Spulcio qualche notizia su giornali vecchi di qualche giorno, abbandonati sul tavolo dello spogliatoio del reparto dove lavoro da qualche buon anima che non li vuole buttare, mi sento un barbone che raccoglie vecchie pagine ai giardini pubblici.

L'italia trema, morti e feriti, sfollati e disperazione.
Ora non trema più, non si sa più nulla...
sono io il disinformato della stampa o è la stampa della disinformazione?
mi perdo in un delirio di niente.
Tanto, a che serve sapere? a che serve aggiornarsi, studiare, informarsi...
che io sappia oppure no devo comunque andare a fare un lavoro di ripiego (e per fortuna che io lavoro), affrontare gli stessi problemi di sempre, sognare ad occhi aperti per sempre.
Poi apri gli occhi per cinque minuti per scoprire che un diploma (sudato dopo 5 anni di scuola a 40Km da casa, ore di autobus, camminate chilometriche) non vale più di una foglia secca in decomposizione.
Scoprire che una laurea di oggi a stento equivale ad un diploma di tre o quattro anni fa...
ma allora a che serve studiare? Potevo iniziare lo steso lavoro molto tempo prima, anche senza un diploma.


Ultimissimo sfogo


La crisi
C'è la crisi mondiale (per fortuna che l'ho scansata in tempo)
Vai in gelateria il mercoledì e non trovi posto a sedere perchè è tutto pieno.
C'è crisi.
Vai in pizzeria, devi attendere che si liberi un tavolo prima di poter sederti.
C'è crisi.
Le aziende chiudono, molte persone in fila per la disoccupazione.
C'è crisi.
Vai in concessionaria, devi tornare il giorno dopo perchè sono indaffaratissimi.
C'è crisi.

Mi sa che se c'è qualcuno che è in crisi quello sono io.
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Sono un sordo-cieco.
Sono l'urlatore senza-senso
prostratevi.

Sono un mostro di indifferenza.
Sono la regina dell'egoismo
prostratevi.

Sono un drogato d'illusione.
Sono la puttana del sogno
prostratevi.