giovedì 12 giugno 2008

Il Processo

Per capire al meglio il contenuto di questo post, consiglio di leggere Il Processo, di Joseph Kafka.

-----------------------------------------------------------------------------------
Il signor K. è stanco stasera.
Ha tante cose da fare, purtroppo, non può riposare. Non appena si incammina verso quella stanza tenebrosa che gli altri chiamano "Stanza del pc", gli viene un sussulto.
Una luce.
Una luce elettronica.
Pullulano echeggiano piccoli suoni da quell'angolo tetro: il suo computer è già acceso, e il signor K. è seriamente preoccupato.
"Si è preparato, sapeva che lo avrei usato stasera...!", spaventato prende il fucile, chiude la catenella della porta d'ingresso e piomba sullo schermo del catorcio.
Sul prato dello sfondo del suo Windows è comparsa una scritta, stampata come se il grano fosse stato tagliato: "Bentornato."
Una nuvoletta in alto a destra ha preso la strana forma di "usami" o "ucciditi", non riesce a capire bene. Il signor K. è sconfortato.
Ora ha da fare i conti con un sistema operativo che lo odia e farà di tutto per sfinirlo prima che vada a letto a morire in pace. Il signor K. inizia a lavorare.
Clicca due volte sull'icona color blu del mare
(ah mare ah infinito e possibilità e possibilità di fare cose senza)
di Microsoft Word 2002 Power Edition Service Pack 2 Upgraded System Cell Professional.
Error 404. Mio Dio.
Dagli occhi stanchi del signor K. scende una lacrima sincera, capisce che quella sera sarà la sua ultima sera.
Una miriade di errori balzano allo schermo, tenta di fermarli con il mouse ma sono più forti e veloci di lui, il mouse scatta a destra e a manca, nel frattempo la mano sinistra chiama il 911.
Ma per il signor K., che voleva scrivere quell'articolo di giornale per il suo capo domani
(il suo capo ah si lui si che ha un bel mac)
"Non pensarlo!", esclama. Troppo tardi. Il computer ha avvertito il pensiero nella sua mente e adesso dovrà vendicarsi con amara crudeltà.
Nel frattempo sembra che i messaggi di errore fatale siano finiti; il signor K. li sta schiacciando via come si schiacciano tante formiche giganti su un tentato pik-nic.
Quando si apre la schermata bianca del foglio di Word, K. sfiora l'idea di un sorriso. Inizia a scrivere sulla vecchia tastiera.
Proprio in quel momento compare in basso a destra un piccolo pop-up dalle dimensioni di un fogliettino di carta.
Recita: "Il tuo computer potrebbe essere sottoposto a dei rischi. Desideri formattarlo."
Sotto un pulsante Ok. E nient'altro.
Il signor K. è stranito, ora da più attenzione a quell'apparentemente innoquo messaggio. Nota con allarmante disagio che non c'è alcun punto di domanda. Quella era un'affermazione.
Clicca pesantemente su Ok, pensando che sia un avvertimento o uno scherzo per aver pensato solo per un istante alla mela bianca e cristallina dell'Apple, ma invece scopre l'orrore.
"Sono cazzi." recita un secondo pop-up, e scompare con quel sonoro Flop! ancora apparentemente delicato e innoquo.
Il computer inizia a riavviarsi. Succede tutto troppo in fretta e il signor K. inizia a piangere.
Accetta la sua triste realtà, si alza dalla sedia e si dirige verso il letto. Prende la sua Desert Eagle calibro 42 e mira la tempia.
Nel frattempo compare la schermata nera malvagia del riavvio del Windows XP, e sotto, proprio sotto quella scritta, non c'è più stampato "Home Edition", ma "Cazzi amari".
Il signor K. scopre che il logo del suo nemico è diventato una bandiera dei pirati. Toglie la sicura dalla pistola. Il click echeggia nella stanza.
Mentre sullo schermo compaiono le prime righe: "Formattazione in corso barra stiamo ponendo fine alle sue sofferenze barra il suo hard disk sta per essere annientato barra attendere prego, il signor K. gira lo sguardo verso la finestra del vicino.
E' lì, sorridente, che guarda delle foto di famiglia con il suo Mac. Ha uno schermo bellissimo, pensa K. Non ho mai visto uno schermo così bello. Non ha più paura ormai del suo pc, e il pc stesso non si interessa più di spaventarlo. Entrambi sono alla fine. Insieme.
Il suo vicino clicca con il mouse sull'icona luccicante di un programma per creare razzi nucleari NASA ad alto potenziamento psicocinetico, e cosa accade? Si apre subito! Senza attese deliranti o folli messaggi di errore improvvisati. Il suo vicino sorride.
E il signor K. lascia quel mondo premendo sul grilletto, ricordanto per l'ultimo istante della sua vita quel sorriso da tempo desiderato.

Dopo qualche istante, il sangue raggiunge il tappettino del pc, imbrattandolo di un rosso amaranto. Sullo schermo del pc, compare una casellina malefica.
"Era uno scherzo, ovviamente."
Quello che successe dopo fu indescrivibile.
Riapparve Microsoft Word 2002 Power Edition Service Pack 2 Upgraded System Cell Professional, riapparve il foglio mezzo bianco che il signor K. stava scrivendo, e un messaggino finale, che rimarrà su quello schermo per altri diciotto anni prima che la polizia lo trovi accanto al cadavere del signor K.
Recitava:
"Il file non è stato salvato.
Prima di chiudere,
salvare i cambiamenti correnti?"

martedì 3 giugno 2008

Per fortuna i rotoloni non finiscono mai.

Follia. Delirio collettivo. Nell'aria - inutile negarlo - c'è una crisi generale dell'intestino crasso, un'epidemia di diarrea. Stanno tutti a correr dietro ai Rotoloni Regina che, per fortuna, non finiscono mai, altrimenti quelli che rimangono senza dovrebbero pulirsi il sedere con le foglie di fico. Se cerchiamo di risalire alla fonte di questa evacuazione incontrollata, probabilmente il responsabile principale è il Sig. Bifidus. Questo sedicente folletto ama sguazzare negli yogurt, e come il Diavolo riesce a comprarci l'anima in cambio dei suoi servizi intestinali (almeno Faust l'aveva data per la conoscenza, se non altro). Bifidus è forse il più terribile tra i Signori dell'Inferno. Perfino Dante lo incontrò nel suo viaggio, ma si dice che ne fu talmente terrorizzato da strappare le pagine della Commedia in cui aveva narrato il loro incontro. Alcune malelingue dicono che abbia dovuto ricorrere a quelle pagine perché non aveva più carta igienica, e tutti sappiamo quanto Bifidus sia bravo a porre il suo regime sulle nostre delicate viscere.
Come se non bastasse, ci si mette la seducente incantatrice Vitasnella. Vitasnella era un tempo una strega di grande potere, e riuscì a sfuggire all'Inquisizione regalando ai preti fialette di acquasanta. Scoprì allora la sua vera vocazione e decise di rintanarsi tra i suoi alambicchi e pentoloni per creare la pozione del secolo: l'acqua che elimina l'acqua. Evidentemente non conosceva il famoso detto "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", oppure, date le sue conoscenze in alchimia, è stata in grado di infrangere tale legge. Fatto sta che c'è riuscita. Le conseguenze si sono rivelate disastrose: si è osservato che chiunque beva una bottiglietta creata dalla strega Vitasnella si prosciughi in istante: l'acqua contenuta è capace di eliminare l'acqua presente nel corpo di chi beve. Dato che siamo fatti per il 75% d'acqua, è un bel problema. Si dice poi che le disgrazie non vengono mai da sole, ed infatti i grandi consumatori dell'elisir della strega Vitasnella solitamente sono assuefatti dai pasticcini del dimagrimento, dalle gallette super-nutrienti (il segreto della ricetta è stata rubata agli elfi della Terra di Mezzo, che sono tuttora molto infuriati) e dai biscotti della felicità creati dallo gnomo Kelloggs. Mangiando tutta questa roba, che è secca e porosa, si provoca un'ulteriore prosciugamento del corpo, infatti i biscotti e i pasticcini divorano l'acqua Vitasnella (l'unica rimasta dopo che questa ha eliminato l'altra) come spugne.
E cosa resta allora? L'intestino è scombussolato e la gente deve andare al bagno continuamente: ma per fortuna ci sono i rotoloni infiniti.
E poi, vedendola da un punto di vista di semplice imbarazzo, immaginate gli odori che riempiono l'aria con tutta questa gente sofferente ed evacuante. Ma per fortuna, come ci insegna Mamma Giraffa, ci sono i profumi apposta. Mamma Giraffa è una grande signora, gentile e premurosa, soprattutto con i Figli Cinghialetti. Come possa una giraffa partorire cinghiali è un mistero che né il demone Bifidus né la strega Vitasnella né lo gnomo Kelloggs conoscono, e gli scienziati stanno invano facendo ricerche sul caso. Forse si tratta di mutazioni genetiche dovute a una prolungata esposizione a quelle fragranze per la casa, ma non ci sono prove a riguardo.