lunedì 3 dicembre 2007

Trans-ilvania

Io si che sono furbo, ho da sposare una ragazza con curve mozzafiato, vivere allegramente in una reggia a Londra, mantenermi con un lavoro che chiunque si sognerebbe, e quindi cosa scelgo? Di trascorrere un mese in compagnia di un vampiro dalle manie transessuali.
Niente da dire, qui in Trans-ilvania ci sono posti stupendi, quanto vorrei mandare una cartolina alla mia adorata Pina, (o era Tina?) per raccontarle che non sono riuscito a vedere un bel niente del paesaggio Romeno. Vada a farsi fottere, e magari in questo momento mi sta prendendo sulla parola.
Di che parlavo? Ah, del succhia sangue. Draculo è un conte, o meglio era, dell'antico medioevo, e mi ha confessato che per mantenersi in vita usa costantemente due volte al giorno un dosaggio di crema per le rughe Garnier Fructis ricca di vitamine per la pelle. Non è questo il punto: potrei anche credere alle sue balle, ma quello che proprio mi stupisce è come faccia a fare tutte le altre cose impossibili che fa! Credetemi, una notte l'ho visto che appeso al muro a testa in giù, riusciva ad addormentare uno yo-yo per trenta secondi! Sono uscito di colpo dalla mia stanza e gli ho fatto un applauso, ma s'è spaventato e mi ha ordinato di tornare in camera. Ho incontrato anche i suoi tre famosi mariti, e più d'una volta mi hanno tentato con i loro set Lego Machine Caserma dei Pompieri. Non so come Draculo sapesse che proprio i Pompieri mancavano alla mia collezione. Il conte è saggio, ma anche molto. Lui ha scoperto che la mia Rina (o era Gina?) è senza protezione a Londra e quindi se nè andato da qui, lasciandomi in balia dei tre mariti che senza sosta continuano a farmi giocare con i Lego. Li odio.


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Qui è il dottor Van Cessing che vi parla dal suo diario. Sono sulle tracce del conte Draculo, il pervertito della notte, quello che se ne va a ciucciare di porta in porta. Ho scoperto che quello sfigato del mio amico Jonatanno si è fatto fregare la moglie dal conte. Io ho approfittato dell'occasione per scovare il conte e farmi un Auricchio. Quando l'ho trovato gli ho impiantato uno stuzzicadenti nel naso ed è morto. Anche Lina è morta e anche Jonatanno.
Qui terminano le avventure della Trans-ilvania.

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Scherzavo, ho troppa fifa per cercare il conte. Comunque la storia dell'Auricchio è vera.
Alla fine ho saputo come si sono evoluti gli eventi: Jonatanno è rimasto a vivere con i mariti di Draculo, Nina ha sposato il conte, ha avuto un figlio da lui. Quanto a me...
Un altro Auricchio.

mercoledì 21 novembre 2007

Supercalifragilistichespiralidoso è andato in pensione.

Se Babbo Natale venisse a portarmi una bottiglia di Coca-Cola, lo picchierei. E gli farei bere la Coca-Cola, giusto per rincarare la dose di punizioni. Mi sento frust(r)ato, come disse Gesù poco prima di farsi la via del Calvario. Alla finestra, guardo i giorni passare (e anche le belle ragazze). Man mano che andiamo avanti, i giorni si accorciano e la vita si allunga, i potenti ci fanno le pernacchie e i deboli cercano di capire il perché di un gesto così assurdamente normale.
Ah, non c'è più religione, come disse il bidello avvertendo gli alunni che il prete era a casa ammalato. E non c'è più nemmeno buon senso, finché la Clerici e la Ventura non decidono di andare a fare volontariato in Groenlandia. I sensi sono cattivi, puzzano di sciocchezze lontano un miglio. Facciamo due.
Vorrei dire tante cavolate, ma non sono abbastanza intelligente. E continuando a gingillarci con i controsensi, finiremo per andare in senso contrario; se poi siamo in un senso unico, peggio ancora. E se dal senso unico arriviamo ad un vicolo cieco, significa che abbiamo fatto una strada senza senso. E' normale, almeno finché tutti diranno che lo é. Viviamo in un'epoca di sorrisi: sorrisi finti, sorrisi stanchi, sorrisi incerti. Sorridiamo in un'epoca di vite: vite finte, vite stanche, vite incerte.
Supercalifragilistichespiralidoso è andato in pensione. Beato lui. Ora ci siamo noi, poco spiralidosi, tanto fragilisti.
E qual è il motivo? Non lo sapete, è ovvio. Ovvio come girare all'infinito per un gatto con una tartina sulla schiena. E' ovvio, e lo si può capire da quello che ho scritto finora. Niente.

venerdì 12 ottobre 2007

Che fine ha fatto?

Tsk, si lamenta che i co-autori del blog non scrivono. Di quel mentecatto di WildChild non so nulla, forse sta litigando con lo spirito inquieto di Lincoln che conservava sotto il cuscino. Per quanto riguarda D C o W, beh lui è un problema a parte. Mi sento di rispondere io al posto suo solo per rispetto verso il povero The Guardian, abbandonato a se stesso e in preda a crisi esistenziali tipo "Chi sono? Sono davvero una persona o sono solo un quotidiano inglese, o peggio ancora un film con Kevin Costner?"
D C o W non può rispondere perché è... impegnato. Sì, diciamo "impegnato". Chi sono io? Ma che v'importa, dico io? Fatevi i *bip* vostri, porca *bip*! Diciamo solo che quello scemo di D C o W tiene memorizzati nome account e password quindi non ho avuto problemi a inserirmi col suo account.
Ecco, non ho altro da dirvi, solo avvertirvi che per un bel po' non potrà farsi vedere. E' impegnato: l'altra settimana stava giocando a moscacieca sull'autostrada, ieri stava cercando di colpire con un bastone una piñata che invece di essere piena di dolci e frutta era stata riempita di nitroglicerina. Sciocchezze. C'è poi da dire che è molto occupato anche socialmente: aiuta le vecchine ad attraversare la strada correndo come un pazzo invasato da un marciapiede all'altro per fermare le macchine. E non è tutto, si dice che abbia stipulato un contratto con Babbo Natale per prender le veci di una renna morta. Alcuni dicono di averlo visto scalare l'Everest a testa in giù, ma molti discordano su queste testimonianze, asserendo che si trattasse solo di un mitomane che tentava di emularlo. Manca solo che sia stato rapito dagli alieni o che abbia ricevuto una benedizione da Chuck Norris, eh? Purtroppo hanno messo gli autovelox sulla Via Lattea quindi gli alieni devono ancora arrivare causa traffico, e per quanto riguarda Chuck Norris, sembra che sia impegnato in Birmania a far crollare a suon di calci rotanti la dittatura che ha messo alla fame il paese.
Si tratta solo di voci di corridoio, esagerate leggende metropolitane, ma mi sentivo obbligato a dirvelo. Farò in modo di farvi avere altre sue notizie appena potrò. Fino ad allora resistete anche senza di lui. Anzi, divertitevi!

lunedì 8 ottobre 2007

Forse i pochi lettori di questo blog non sanno che sono in via di estinzione...

Forse i pochi lettori di questo blog non sanno che sono in via di estinzione,
gli scrittori intendo o gli autori, o gli addetti a postare queste storie che leggete non voi poveri lettori, costretti a leggere queste tristi storie.
Forse nemmeno sapete che qualche mese fa sono stato sonoramente sgridato e ripreso sul fatto che avevo un blog su cui scrivere e non ci scrivevo e dovevo scrivere sennò tutto andava a "signorine di facili usi e costumi".
Io a testa china mi facevo piccolo piccolo sotto tutti questi riproveri e annuivo silenziosamente trattenendo il fiume di lacrime che cercava di sgorgare dai miei occhi...
E mi sono messo di buona lena per cercare di ricordare qualche avvenimento della mia vita che valesse la pena di essere trascritto qui
e ho ricordato
e ho trascritto
e mi son detto
"bravo bravo che sono stato!"

capitando qui stasera per caso scopro che effettivamente il blog non è andato a "signorine di facili usi e costumi" ci sono andati gli altri due "autori" o forse sono andati a farsi fo***re dal primo manico di scopa che hanno incontrato.

A parte gli scherzi, che fine hanno fatto questi due autori?
non se ne ha notizia da quasi 2 mesi, ho chiesto un po in giro,ma i manici di scopa rispondono con un secco "No comment"
Sono disperato, aiutatemi a trovare gli altri due scrittoridistorievere di questo blog altrimenti va a finire che resto senza ricordi e le storie da scrivere mi toccherà inventarle di sana pianta...
Non so se avrò tutta la fantasia necessaria per creare simili storie e per farle sembrare reali.

Mi viene più facile ricordare quelle che ho vissuto e trascriverle ma è da un po di tempo che non si inonda la mia camera da letto...

domenica 9 settembre 2007

o per lo meno è quello che LUI vuol far credere

Notti insonni, a guardare un soffitto buio....
Tredici giorni e dodici notti con gli occhi spalancati.
Credetemi, non è una bella cosa: non si riesce a distiguere la fantasia dalla realtà, i sogni e i desideri si mescolano con la vita quotidiana materializzandosi davanti agli occhi
(o per lo meno è quello che LUI vuol far credere).

Non mi credete? Eppure è così....
Queste visioni sono talmente veritiere che passeggiando per la strada vedo mostruosi assembragi meccanici che imprigionano uno o più esseri viventi, alcuni con le mani legate ad uno strano attrezzo circolare.
Vedo che si agitano dietro quei vetri e ho notato che venerano un idolo e pronunciano strane frasi e parole in modo brusco, spesso ad alta voce.
Ad ogni angolo c'è un totem che ritrae questa divinità dai tre occhi e gli adepti di questa religione variano il loro stato d'animo in base all'occhio che tiene aperto il totem in quel momento, c'è quello verde che si vede che sono tutti contenti e sorridono e vanno via veloci, c'è quello giallo che si vede che sono ancora contenti ma in prossimità della statua del loro dio accelerano l'andatura e volano via veloci come il vento (quasi dovessero schivare un meteorite che sta cadendo proprio li) poi c'è l'occhio rosso e qui si vede che sono meno contenti ma da bravi adoratori si fermano, si scaccolano e poi iniziano con la raffica di preghiere, brusche ma efficaci.
Vi giuro che sembra reale
(o per lo meno è quello che LUI vuol far credere).

Poi c'è il fatto che in giro incontro una donna bellissima.... la guardo, ed è uno spettacolo.
Lei mi guarda, sembra che mi sorrida, io le rispondo con un'altro sorriso e proseguiamo per la nostra strada, subito dopo vedo un'altra donna bellissima.... la guardo, ed è uno spettacolo.
Lei mi guarda, sembra che mi sorrida, io le rispondo con un'altro sorriso e proseguiamo per la nostra strada. Cammino e tutte le donne che incorcio sono donne bellissime... le guardo tutte, che spettacolo (che belle le donne).
Sono tutte tutte tutte bellissime e se incrocio il loro sguardo per una frazione di secondo mi innamoro perdutamente o forse è solo una questione di ormoni
(o per lo meno è quello che LUI vuol far credere).

Tutto tutto è reale, l'altra sera ad esempio stavo giocando a freccette e finalmente, dopo anni di allenamento, sono riuscito a infilare le tre freccette in quella piccola parte del settore del venti che tanto ho bramato, che felicità, tutti che si congratulano stupefatti e io gasatissimo che mi sventolo mille arie da esperto giocatore.
Il display lampeggiava 180 punti
(o per lo meno è quello che LUI vuol far credere).

Tutto vola e gira attorno a me, è la tredicesima notte, vedo un puntino bianco su quel soffitto buio.
Tutto vola e gira attorno a me, è la tredicesima notte, forse adesso mi addormento
(o per lo meno è quello che LUI vuol far credere).

giovedì 23 agosto 2007

Poesia: Le Cammellate

Amore mio
sei come
il salame sull'asfalto,
immobile.
sei come l'asfalto col salame,
strano.
Amore mio
sei tutto
sei niente
Amore mio
i tuoi occhi riflettono
le luci dei fanali
quelli dello stronzo
che sto tamponando
Amore mio
sei profumata
come un fiore
su un campo di sterco
sei unica, domini ora e sempre
Amore mio,
la tua saliva
scintillante nel buio
la tua sbobba nel piatto
la tua cacca preziosa
la tua caccola pendente
Amore mio
sei morbida come un cuscino
sei un cuscino
amore mio,
amore mio,
cuscino mio.
Sei il cuscinetto a sfera
onto di grasso
del mio motore
che non è cuore, ma culo
amore mio
sei un cuscinetto a sfera.
Amore mio
sei una sfera
una sfera trapezioidale
il quale lato sinistro
è la somma della base
più pi-greco
Amore mio
amore mio
sei un pi-greco
Amore mio.
Ti amo, e credo
di essere l'unico
uomo su questa terra
ad avere il coraggio d'amare
un cuscino,
un cuscinetto a sfera
e un pi-greco.

Bella lì! C'ho messo sedici anni a comporre questo poema, è una poesia profonda e sentimentale, che da significato ad ogni parola e che è stata mia compagna di vita per molto anni.
la dedico all'astrocazzo di gundam.

domenica 5 agosto 2007

La misteriosa pallina

Chi lo poteva sapere che dentro le lattine di Guinness viveva una strana e misteriosa pallina?
Sembrava di plastica, a vedersi, provvista di un microscopico forellino, e qualcuno ci suggerì in un orecchio che probabilmente serviva per tenere ben mescolata ed amalgamata la birra, dato che la Guinness, si sa, è molto corposa.

Cazzate!

Quello era un micromondo abitato da folletti cavalcanti batteri a forma di salsicciotti, quant'è vero che io sono un povero deficiente!

Volevo provarlo a tutti i costi, ma quelli con me, indecisi se deridermi o essere imbarazzati di fronte al resto del locale, mi suggerivano di farmi visitare da uno veramente bravo. Mi misi a guardare attraverso il forellino, ma era troppo piccolo per poter spiare i folletti. Provai a sbatterlo un pò, immaginando la burrasca di birra che doveva essersi abbattuta in quel mentre sulla terra dei folletti (sapete, la biglia di plastica era per metà piena di birra a causa di quel forellino). Sicuramente qualche folletto era morto, e mi sentii in colpa, così la smisi di scuoterlo. Tornai ad osservare, ponendola contro luce, cercando di intravedere qualche nave di folletto, o qualche folletto volante, o qualche casa di folletti, o qualche folletto alpinista. Niente.

Me ne stavo così assorto, a bocca aperta con la testa all'insù, tenendo la pallina davanti a un lampione (per osservarla contro luce!), che non mi resi conto che mi stava scivolando dalle dita. Era ancora bagnato di birra, quell'infimo micromondo! La mia mente gridò d'allarme quando era ormai troppo tardi: la pallina già cadeva tra le montagne russe della mia bocca e del mio esofago.

Quelli che erano con me iniziarono a riempirmi di pugni allo stomaco (sapete, per farmela rigettare), dandomi sprangate sulla nuca (ho il sospetto che non servissero proprio ad aiutarmi a tirar fuori la pallina), oppure scattando foto per immortalare la mia agonia.

Ormai in stato semi-comatoso, pieno di botte e insulti, decisero di appendermi per le gambe e sballottarmi a dovere finché non l'avessi sputata. Inutile ogni metodo, perfino quello di iniziare ad aprirmi il ventre come un pollo (tentativo interrotto da un improvviso buon senso dello stesso carnefice, fortunatamente). La pallina ormai faceva parte di me, sembrava.

Spero solo che quei folletti siano creaturine innocue...

Spero.

E da un po' che mi sento strano, leggermente in subbuglio, e provo discreti istinti omicidi verso innocui passanti. Sarà il caldo...

Ops... ehm, scusatemi... devo assentarmi un attimo, il vicino ancora si lamenta per quella mannaia sulla scapola.

venerdì 6 luglio 2007

Consigli per gli Acquisti

Le venti scuse più votate da dire al vostro datore di lavoro, se arrivate tardi:

"Scusi, sono in ritardo perchè...

1. Sono inciampato su una cometa
2. Ho incastrato Roger Rabbit
3. Peter Pan mi ha portato nell'isola che non cè
4. Appena uscito da casa, mi sono accorto che non era la mia
5. Ne avevo voglia (di arrivare in ritardo)
6. Ho dovuto scambiare i miei capelli con quelli di G. Bush
7. Sono stato trattenuto da Elio e le Storie Tese
8. Ho composto una sinfonia
9. Gargamella mi ha ingaggiato per uccidere il Grande Puffo
10. Lo ha fatto anche il Grande Puffo
11. Ho accontentato entrambi
12. Ho dovuto combattere contro Genjiskan
13. Lillie e il Vagabondo mi hanno trattenuto in un pranzo a base di spaghetti
14. Ho la polmonite doppia
15. Ho dovuto partorire un figlio
16. Non trovavo più il mio elmo
17. Ho incontrato lo stesso maialino del post precedente
18. L'asfalto mi ha inghiottito
19. Morfeus ha detto che potrei essere l'eletto
20. Un gibbone non voleva farmi passare

Le 10 cose da NON fare mentre state leggendo una notizia al telegiornale:

1. Domandare ai telespettatori qualè la vostra pizza preferita
2. Canticchiare fuori onda Welcome To The Jungle
3. Iniziare il servizio con "Questa è bella...Pensate..."
4. Entrare in onda mentre state mescolando la pastasciutta sotto la scrivania
5. Farvi sorprendere nell'atto dello scaccolamento
6. Partorire un bambino
7. Distruggere lo studio per sport
8. Sfidare il vostro collega ad una partita di "chi ride per primo"
9. Raccontare una barzelletta per perdere il tempo (e il lavoro)
10. Suicidarsi

Le 10 pubblicità che mai vorresti vedere in TV:

1. Una mamma entra: "Tu con che cosa li hai uccisi?" L'altra: "Con Viakal!" L'immagine si sposta e mostra l'intera famiglia morta con la bava alla bocca.
2. "Questa giungla mi distrugge, mi sa che" "Mi sa che dovevi provare le gocciole." "Mmh?" "Troppo tardi" La donna taglia la testa con una scure. "Le gocciole di sangue pavesi. Partire con più gusto!"
3. Mamma!Mamma!" "Che cè?" "Ho fatto una torta!!!" "Con che cosa?" "Col papà!" "L'avete fatta insieme?" "no, no. Ci ho messo lui dentro la torta.."
4. Moment. Una compressa e sei morto.
5. Mal di schiena, torcicollo? Cazzi tuoi!
6. Ho fatto un sogno bellissimo. Una casa, e c'erano gli uomini della farina!!! Faceva il pane morbido morbido. Poi mi hanno scoperto e.. "L'immagine si sposta sul volto aperto in due della bambina. Un uomo della farina dice soddisfatto guardandola: "Non si deve curiosare nei segreti di Mulino Bianco. Fatti i cazzi tuoi, e vivi meglio. "
7. Mediolanum, la banca progettata intorno a te. Verremo a prenderti. Sette giorni.
8. Quando sarà la fine del mondo? Come sono morti i dinosauri? Che cosa sono i vulcani, e ancora, come fanno le scimmie a riprodursi? Tutti questi segreti, su Gaia, il pianeta che vive, dal lunedì al venerdì su RaiTre.
9. TIM! Passa subito, per modo di dire, e avrai TUTTO incluso, il telefonino, la macchina, la casa e anche la vita! Sarà nostra, ovviamente, ma potrai usarla come vuoi, per soli 10 centesimi al minuto! Passa subito a TIM!
10. Immagina di non saper immaginare. Con samsung, è così facile immaginare.

domenica 24 giugno 2007

Al mio segnale, scatenate i maiali.

Giornata strana, quella di ieri. Sicuramente non più strana di un gatto con le vertigini, ma fa comunque il suo effetto. Sì, perché tutto iniziò da un maiale.
Si potrebbe dire che sono diventato pazzo, e forse è vero. Un dolce, paffuto (e abbastanza appetitoso) maialino rosa mi venne incontro grugnendo allegramente. Mi disse che qualcosa di brutto stava accadendo alla Terra, e che era meglio per me se scappavo. Se leggete l'altro mio post, quando incontrai il demone davanti casa, capirete che sono abituato a fare strani incontri. Non mi meravigliò dunque un maiale che parlava, né tantomeno quello che mi aveva detto. Gli risposi garbatamente che alla Terra stavano già accadendo molte cose brutte, e difficilmente poteva esserci qualcosa di peggio.
Improvvisamente il maiale smise di parlare, tornò sulle quattro zampe e se ne andò via, tornando a comportarsi da normalissimo maiale.
Evidentemente me lo ero sognato.
Magari, avrei detto più tardi.
Già, perché il maiale non aveva smesso di parlare per puro caso, ma perché era osservato. Alcune spie, servizi segreti americani o russi, insomma roba grossa, lo tenevano d'occhio. Come faccio a saperlo? Me lo sono inventato adesso, ovviamente. Chi sarebbe tanto idiota da venirmi a dire che un maiale viene spiato dai servizi segreti?
Eppure una catastrofe imminente continuava a rimbalzarmi in testa. E se fosse vero? Se quel porcellino troppo umano avesse detto la verità?
Rimasi col dubbio, almeno finché quel dubbio non divenne realtà. Quello stesso giorno accadde davvero qualcosa di terribile alla Terra. Fu catastrofico, cataclismatico. Ci furono feriti, morti, non-morti e addirittura dei risorti. C'erano tutti, là in fila a canticchiare, a ballare il tip tap e la mazurka. Fu terribile, e i maiali predicatori ci volavano sopra le teste sbeffeggiandoci.
Fu indescrivibile, più che altro, dato che non vi ho ancora detto cos'è successo!
Scordatevelo, non ve lo dirò. Se c'eravate, l'avete visto come me; se invece eravate in vacanza sulla Luna, allora sono affari vostri. La prossima volta ve ne starete a casa. Ah no, aspetta: non ce l'avete più una casa. E neanche una prossima volta, se è per questo. Vabbè, non fa nulla, sono dettagli.
Ma al di là di queste idiozie farneticanti, il morale della favola c'è, ed è abbastanza serio (per lo meno per lo standard di demenza di questo post): fate bene attenzione a quando mangiate una fetta di salame, oppure di prosciutto, perché potrebbe contenere dei segreti importantissimi, verità celate dalle quali dipende la vostra sopravvivenza. Fate attenzione, perché non a caso Teddi Casadey (Paolo Cevoli) diceva che "un maiale è per sempre".
Ma soprattutto, abbiate paura quando nell'aria udirete queste tetre parole: "Al mio segnale... scatenate i maiali."

giovedì 14 giugno 2007

La mia più grande scoperta: L'IMMORTALITA'

"Oggi vi rivelo un segreto.
Non ne ho parlato mai con nessuno e forse nessuno, tranne me, dovrebbe sapere che io sono IMMORTALE"

Qualche secolo fa ero signore di un piccolo feudo annoiato dalla routine degli eventi e delle stagioni così decisi di ampliare le mie conoscenze, lasciai i miei figli a governare i miei terreni e partii per un lungo viaggio dedicato alla scoperta del sapere, e più precisamente alla ricerca della mitica Biblioteca di Alessandria.

Vagai per terre sconosciute, solcai mari perduti e volai attraverso cieli che nessun essere vivente aveva mai visto.
Molti anni passati all'addiaccio, seguendo leggende e miti perduti nel tempo (ma soprattutto seguendo le indicazioni di un'anziano e gentilissimo signore che si chiamava signor Bepi) mi portarono in un deserto di sabbia nera come la pece dove si ergeva, maestosa e imponente, una torre di dimensioni colossali tutta di mattoni rossi, disabitata e in rovina da molti millenni.
Un cartello poco distande diceva:
TORRE DI BABELE
costo ingresso: adulti 2 monete
bambini 1 moneta
sconti comitive alla cassa centrale

Sotto di essa, nelle viscere della terra, si estendeva infinita la tanto bramata Biblioteca di Alessandria fonte di infinito sapere.
un cartello poco distante diceva:

BIBIOTECA DI ALESSANDRIA
fonte di infinito sapere
orario apertura 9.00
orario chiusura 18.30
LUNEDI CHIUSO

Trovai l'entrata e aspettai mezzora perchè ero in anticipo...
quando le porte si aprirono con un inquietante e alquanto sinistro cigolio scesi la lunga scalinata scavata nella roccia finchè mi trovai di fronte a miliardi di libri e tomi e manoscritti logorati dal tempo.
Passai alcuni anni tra quegli scaffali leggendo i libri che mi capitavano sotto mano con svogliato interesse finchè un giorno una piccola pergamena attirò la mia attenzione: accennava alla vita eterna... e come forse si poteva ottenerla (purtroppo la pergamena era rosicchiata in più punti e il messaggio completo risultava pressoche illegibile).
Una luce mi si accese negli occhi...
Ora avevo uno scopo nella vita: diventare eterno.
Tornai al mio maniero e mi dedicai a questo, passai interi giorni e notti a cercare la vita eterna usando la scienza, l'alchimia, la magia nera, la magia bianca, il libro di ricette della Clerici e quant'altro mi fosse passato per la mente...
Vi dico solamente che:

1-Non serve a nulla evocare un demone disegnando sul pavimento un pentacolo con il sangue di uno scoiattolo rabbioso (se non ad evocare il demone di uno scoiattolo ancora più rabbioso e incazzuto)

2-bere una bevanda composta di: uova di coccodrillo mannaro, guano di pipistrello, sangue di vergine, quattro cubetti di ghiaccio, un terzo di kalua, sale e limone serve solo a farsi venire un forte mal di pancia (ma può servire anche come potente lassativo)

3-Cercare la pietra filosofale è inutile perchè è ben nascosta e protetta nei sotterranei di Hogwards

4-Sacrificare un capretto al chiaro di luna e mangiarne le viscere cercando di cantare Simphaty for the Devil fa abbastanaza schifo

5-Cercare di creare l'acqua dell'eterna giovinezza ti fa solo fare sei litri di pipì per ogni tentativo che fate

in quegli anni di studio scoprii tutte queste cose, spesi tanto tempo e spesi anche tutti i miei soldi, i soldi dei miei figli e quelli dei miei nipoti.

Finchè un giorno feci finalmente la mia scoperta.
Nel mio laboratorio quel giorno sotto una coperta c'era qualcosa... un rigonfiamento.
Incuriosito mi avvicinai e presi quella coperta marrone tra le mani e la tirai verso di me, sotto c'era un pentolino con dell'acqua e un focherello sotto...

Dopo cinquecento anni di ricerche scoprii che quell'acqua che avevo letteralmente scoperto altro non era che: l'acqua calda!

E se sono ancora vivo adesso per raccontarvelo vuol dire che forse sono anche immortale!

...IMMORTALE...
...IMMORTALE...
...IMMORTALE...

lunedì 4 giugno 2007

Sabato sera al monte Fato.

La donzelletta vien dalla campagna, e poteva sinceramente starsene a casa sua, con questo caldo. E non dirò a sua madre dell'erba che tiene sotto la gonna.
Leopardi era un burlone, un simpatico gobbone che alzava troppo il gomito il sabato sera. Al villaggio poi, tra una bottiglia una baldracca, una baldracca e una bottiglia, insomma. Sapete di cosa sto parlando. No? Nemmeno io, quindi verrò al nocciolo della questione.
Finito di leggere il sabato del villaggio in classe, mi venne l'imperdonabile errore di pensare a cosa fare quello stesso sabato sera: avevo un'estrema voglia di tuffarmi in emozioni estasianti, ma mai avrei pensato tanto forti.
Andai dalla pina, dalla betty e dalla santa cleopatra (santa maria non mi piace più, nda) e proposi quindi alle mie migliori amiche di trascorrere una serata alla Contea, un famoso pub vicino al mio paese sconosciuto. Andammo e finalmente iniziava la fatidica nottata.
Il locandiere con uno scorbutico tono da contadino ci domandò cosa ordinavamo. Siamo tipi fini noi donnone e quindi partimmo subito con il leggero, ordinando semplicemente tre fusti di birra scura da 6 litri ciascuno. Dopo una balla atomica, i nostri sensi se ne andavano, venendo lentamente sostituiti da sensazioni mistiche. Sulle prime scambiai il locandiere per un nano, poi più sensatamente mi resi conto che la sua forma assomigliava ad un clotiride parlante.
Un tizio con un nero mantello ed una pipa ci squadrava sorridendo lungo la locanda che aveva preso il nome di Puledro Impennato. Non chiedetemi perchè e come facevo a saperlo.
Con un Gran Passo, il ragazzo iniziò ad avvicinarsi a noi dicendoci di seguirlo nelle stanze di sopra. Bene, lo seguimmo.
Finalmente rivelò la sua identità, togliendo il cappuccio e noi soprimmo senza stupore che si trattava di un pervertito con la pipa, che insisteva a credere nelle storie di nove fantasmi che ci avrebbero attaccati a cavallo. Non ci credetti finchè non li vidi con i miei occhi. Gli sbirri ci avevano seguiti fino ad un bosco, continuando ad urlarci di accostare per una prova palloncino. Figuriamoci se avevo voglia di fermarmi per prendere una multa, continuai a correre con il pervertito davanti a me e le mie amiche alle calcagna. Gli sbirri ci seguirono fischiando le loro acute sirene fino ad un grande stonhenge su una collina. Eravamo in trappola e li attendemmo. Ce la cavammo con 52 euro ed il ritiro della pantente e del cavallo, alla faccia loro. Per fortuna lungo la strada riincontrai mio nonno Gandalfo, che ci prestò strada con il suo carretto di fuochi artificiali. Glielo avevo detto che non era ancora l'ultimo dell'anno ma è un po' sordo, con una strana mania per gli anelli. Finimmo in una dimora per elfi e l'agente smith anzichè seguire le traccie di Neo su matrix, preferiva trascorrere la sua vita nell'intento di distruggere un anello di fidanzamento (più tardi per gli spettegolezzi degli elfi scoprii che quell'anello era l'unione tra lui e sua moglie, ma la megera gli stava sulle balle e lui voleva liberarsene). Finalmente partimmo per il viaggio, fermandoci ogni tanto lungo le foreste e chiaccherando con strani alberi parlanti, la birra evidentemente non smetteva di fare effetto. Quando raggiungemmo il monte fato, Gandalfo morì per un collasso, il pervertito doveva tornare al lavoro e le mie amiche dovevano tornare a casa per studiare. Maledetti tutti, rimasi da solo in compagnia di un omuncolo con l'ossessione per un tesoro nascosto in un vulcano. Lo accontentai, gettandolo sul primo che trovai per strada, e per sbaglio mi sfuggì anche l'anello che avevo promesso di distruggere. Beh, a questo punto il mio compito era finito e tornai comodamente a casa rilassato sulle piume di una foca volante.
Tutto finì per il meglio, e quest'avventura la scriverò nel tema di domani, alla faccia vostra. Forse toglierò il pervertito.
Beh tutto sommato è stata una giornata abbastanza movimentata, ma un'avventura al giorno mi basta, non ne sopporterei di più.

domenica 3 giugno 2007

Soggiorno forzato

Abbiamo tutti dei pensieri un pò contorti, soprattutto se ci ritroviamo dal letto alla sala da pranzo nel giro di pochi minuti, con ancora qualche rimasuglio di sogni che ti ronza nella testa, con ancora il dolce tepore del cuscino e delle lenzuola che ti fa sentire più a disagio di un pesce strattonato fuori dall'acqua con un amo in bocca.
Ebbene, è proprio a causa di questi pensieri contorti se ora mi trovo qui a raccontarvi quanto mi è successo. E non certo il qui che potreste immaginare voi...
Pensate, io e quel drugo di mio fratello ci stavamo allegramente scambiando qualche raffica di battute pessime, sempre con il malsano umorismo di un sonno brutalmente interrotto, quando siamo irremediabilmente giunti ad immaginarci un cattivissimo gruppo black metal che suonava le proprie canzoni con la nauseante allegria dei Cartoons (pensate fino a che punto può arrivare la demenza umana).
Tale sconcio pensiero non rimase però impunito: il gruppo black metal preso in causa (non pensate male, adoro il black metal), che per alcuni motivi ha dovuto assumere uno stile di vita notturno, stava quietamente dormendo nel proprio mausoleo privato, ogni componente nella propria bara personalizzata, quando giunse allarmante tale nostra ingiuria.
Si svegliarono, assaliti dall'orrore di tale goliardico paragone con i Cartoons, e decisero di punire lo/gli sfrontato/i che avevano osato tanto verso di loro. Creato un pentacolo e sacrificato su un barbecue un galletto Amadori (comprato due giorni prima per il pranzo domenicale), la band iniziò a recitare al contrario alcune famose canzoni di Gigi d'Alessio, riuscendo così ad evocare un potente demone dagli Inferi. In realtà, il pentacolo e il galletto non servivano, e il demone venne sulla Terra solo perchè stanco di sentire Gigi d'Alessio cantato al contrario in growl. E lo posso capire.

Vi chiederete: dunque, cosa accadde? Il demone uccise la band per l'offesa ricevuta ai suoi timpani o obbedì al loro volere e venne a prendermi? Qualsiasi cosa abbiate pensato, avete indovinato.
Già, perché poche ora fa sentii suonare il campannello di casa. Andai ad aprire e mi trovai di fronte ad una creatura alta almeno cinque metri, con tanto di ali da pipistrello e coda appuntita. Mi chiese: "Scusi, giovinotto, è lei ***** ******?"
Mentre buona parte del cervello insisteva a dire che in realtà ero ancora a letto e quello era solo un sogno, risposi di sì.
"Bene, dovrebbe seguirmi." disse, ed aprì uno squarcio sul marciapiede a pochi metri dall'uscio. Sempre più convinto che si trattasse di un sogno, lo guardai come avrei potuto guardare un mentecatto, gli sorrisi garbatamente e chiusi la porta.
Non fu una buona scelta, ma d'altronde voi cos'avreste fatto?
Dietro di me la porta cadde con un tonfo; mi sentii afferrare da una mano gigantesca e trascinare fuori.
E' un sogno, continuavo a ripetermi, e quindi guardavo sorridente il bestione corrucciato intento a trascinarmi dentro la fenditura di terra. Iniziammo a precipitare giù, sempre più giù, così giù che vedemmo Gandalf fare un tuffo carpiato nell'intento di raggiungerci per duellare con il mio rapitore. Entrambi gli gridammo che aveva sbagliato storia, così ci salutò e se ne andò a cadere da un'altra parte.
Cademmo e cademmo, e nel frattempo mi passò davanti tutta la vita, e anche un pò di quella degli altri.
Assurdamente, mi venne in mente che quella sera avrei dovuto uscire con gli amici, ma in quelle condizioni avrei avuto qualche difficoltà. In quell'istante ci vennero incontro i Teletubbies: disperato, gridai al demone di cadere più in fretta; non c'era bisogno di dirglielo, aveva più paura di me di quei malvagi folletti.
Alla fine, dopo tanto cadere, ci trovammo al centro della Terra. Faceva abbastanza caldo, ma mai come il tipico pomeriggio ferrarese dell'estate scorsa.
Gli chiesi: "Ed ora che mi trovo qui, cosa devo fare?"
Lui rimase abbastanza perplesso, e questa sua perplessità fece diventare perplesso anche me. Alla fine rimanemmo entrambi a fissarci perplessi.
"Suppongo dovrei torturarti per l'eternità, ma è il mio primo incarico e non so bene cosa fare..."
Mi misi a ridere un pò, osservando la scena, e gli proposi: "Senti, amico, ce l'hai un pc con connessione ad internet quaggiù?"
"Certamente." mi rispose, ed io: "Bene, perché così mi posso collegare e scrivere tutto quanto nel blog. Una cosa simile non m'era mai capitata!"

martedì 29 maggio 2007

Facciamola finita

Che bello! Ho scritto un post su questo blog e questo è già l'ultimo.
Massì, ho deciso di farla finita una volta per tutta. Mi suiciderò giusto domani, perchè adesso devo finire i compiti di scuola (per domani). Vi chiederete perchè. Me lo sono chiesto anche io finchè non ho saputo il perchè. Me lo ha rivelato una cartina, quella che riveste il dolce cioccolatino chiamato Bacio Perugina. Il profetico e scricchiolante pezzo di plastica dettava a caratteri contornati con graziosi cuoricini: "Domani tu devi morire." Mi sono preso in panico e sono uscito dal ristorante con incontrollata frenesia lasciando la lina, la fra, la sore, la maga, la nina la pina e la santa maria (le mie migliori amiche, nda) a bocca asciutta (PS: ho rubato furtivamente una caraffa d'acqua uscendo).
Non è stato l'unico segno: proprio ieri mattina a scuola una delle bidelle che detesto di più delle altre, di solito addetta a chiamare chi deve uscire in anticipo per andare in segreteria e compilare il modulo, è entrata in scena con un muso mortifero ed ha dichiarato apertamente il mio nome, seguito da: "....deve morire." "??!" ".....ah, no scusate, deve uscire." Si è corretta, ma il mio pallido volto è rimasto tale fino a sera.
Basta allora, ho decisa, la faccio finita, una volta per tutte. Mi accoppo, e stavo già pensando ad un metodo infallibile: mi getterò dalla punta della torre eiffel con dei pattini ai piedi fino a schiantarmi a trecentosessanta chilometri orari contro una delle tante vecchiette di parigi. Lo so, non è originale, ma a me mi piace così, perchè è più meglio.
A parte queste piccolezze, avevo pensato anche ai fiori da mettere sulla tomba. No, anzi,. non la voglio la tomba, voglio che mi seppelliscano tre metri sopra il cielo, sempre che ci arrivino, perchè la troverò un vero angelo! ciao alla Fra, pina e santa maria, tvb tvtttttb ukdb mdsssnduemkspmtkkavue, pstmfqc, icmaeuaaktk kmdn, shuaklt!
addio a tutti! =)

lunedì 28 maggio 2007

Bruno (l'orso)

Come potete ben immaginare, a tutti, almeno una volta nella vita, capita di percorrere la A22 Modena-Brennero. Chi la percorre in macchina, chi in camper, chi in moto, chi in furgone, chi in camion, chi in biciletta, chi a piedi, chi in triciclo, chi in treno, chi in ginocchio, chi a piedi scalzi, chi in motoslitta, chi in slitta, chi in autobus, chi in autobus granturismo, chi in barca, chi in squad, chi a cavallo, chi in carrozza, chi di corsa, chi cammina piano piano, chi a nuoto ecc... ecc...
Comunque mi concentro su di me che la percorro in macchina o in camper (solitamente).
Stavo tranquillo, in corsia di sorpasso per superare una Yaris che procedeva a velocitàben più moderata della mia, andava tutto bene finchè, affiancata l'automobile volto la testa e scorgo il suo pilota.... Con orrore dipinto sul volto sbando leggermente, per fortuna il corso per piloti professionisti che ho fatto quando correvo al fianco di Ascari prese il controllo delle mie braccia e dei miei piedi recuperando l'assetto dell'automobile, decelerando e riposizionandomi dietro la Yaris.
Non ci credevo.... non potevo crederci, quello che avevo visto doveva essere un'allucinazione frutto delle sostanze chimico-eccitanti contenute nell 33 Red-Bull che ho bevuto durante il viaggio...
Quell'allucinazione era segno che avevo bisogno di un pit-stop all'autogrill, di una bella visita ai gabinetti, una sigaretta, un caffè, un po di schifezze dolci da mangiare per imbrattare l'auto, altra Red-Bull, Coca Cola e un menùcolazioneconpiadinabibitaecaffèacinqueeuroecinquanta.
Decisomi riprendo la yaris e tento il sorpasso per arrivare all'autogrilli il prima possibile, affiancata l'auto non potevo guardare, una sbirciatina veloce, tanto per essere sicuri fosse veramente un'allucinazione.
Giro la testa... Mio dio, ancora allucinazioni.... al volante della yaris era aggrappato un orso, un orso bruno, di quelli grandi, ma non un'orso bruno come quelli del circo che vanno con il monociclo, era un orso di quelli grandi grandi che ringhiano e sbavano e che capisci subito che sono cattivi e quando ne vedi uno per la prima volta dici "Cavoli quell'orso è proprio un orso bruno cattivo ma cattivo cattivo"
e se ne stava la, con le zampone brune curvo sul suo volante con gli occhi iettati di sanque e la bava che gli colava sul tappetino, diretto chissà dove sulla A22 Modena-Brennero.
Strizzo gli occhi, volto la testa e mi concentro sulla strada... non poteva essere vero... un'orso bruno che guida sulla A22... Ma dai...
Accendo la radio ma non ne fanno notizia su nessuna frequenza... Si si, è proprio un'allucinazione.
Comunque, finisco il sorpasso e cerco di non pensarci più di tanto mentre scendo dall'auto e mi dirigo all'entrata dell'autogrill. Appena dentro prendo tutto l'occorrente, mi dirigo alla cassa, pago, esco, carico la macchina e mi accendo una sigaretta, "Finalmente un po di relax, orsi piloti non esistono e io sto tranquillio tranquillo e non ci penso più, anzi sabato sera la racconto a tutti, chissa che ridere" sono li che aspiro una boccata di nicotina e mi sento battere un colpetto su una spalla "Grroowww Scusigrrr Signorrrrre avrebbe grrrooww da accenderegrrrr?"
La mia sigaretta inizia a tremare...
mi volto piano piano e il fetido alito dell'orso mi investe e mi riscalda....
infilo una mano in tasca, estraggo l'accendino che sprigiona una tremolante fiammella...
con una danza spasmodica la fiammella si dirige lentamente vicino allla sigaretta dell'orso bruno che aspira lentamente fino ad avere una bella brace rossa come il fuoco, rossa come i suoi occhi...
Io resto li imbambolato mentre l'orso bruno se ne va dicendomi "Grooww Bevarrrr meno grrrcaffè signore, non vedegrrrr com'è teso? grooww" mi fa un saluto con la mano e scompare nei gabinetti...
Da allora non riesco più a dormire tranquillamente, un'ombra bruna infesta i miei sogni e non credo mi abbandonerà tanto presto, la A22 Modena-Brennero la percorro solamente se sono accompagnato.

P.S. Si vedeva subito con una sola occhiata che era un'orso bruno cattivo cattivo, non come quelli del circo...

domenica 27 maggio 2007

Per qualche chip in più

In risposta al titolo postato da mio fratello.
Finalmente posso scrivere qualcosino anche io su questo blog, e mi scuso per non averlo fatto prima. Purtroppo ho avuto un tragico incidente e proprio da questo partirò a parlare, perchè tutto gira intorno al windows.
Stavo tentando di far partire il mio computer, e dopo una serie di ripetuti triple kick e mawari (tipici calci del karate) ho dovuto rassegnarmi all'idea che le maniere forti non servivano a nulla. Allora sono passato a quelle maligne. Coi computer bisogna parlarci, non sono mica uomini.
L'ho intimato ad avviarsi minacciandolo di resettare il bios, ma mi negava con una serie infinita di0 e 1 sullo schermo (i quali ho notato formavano una mano alzante il dito medio) e degli strani suoni provenire dall'interno dell'oscuro catorcio.
Ho persino chiamato uno specialista di computer, ma gli dato di volta il cervello dopo soli tre minuti, e abbiamo dovuto ricoverarlo per seri danni all'intelletto e vittima di offese strazianti. Avevo avvertito la mamma già dal principio: inutile chiamare specialisti del computer, per il semplice motivo che quello NON è un computer.
Il catorcio sembrava guardarmi nel silenzio della camera con un sorriso malizioso, mentre pensavo a come disfarmi della sua pensante oppressione. Cosa chiedevo? Solamente di utilizzare il suo sistema operativo, usufruire di un Servizio. Finalmente balenò l'idea! Mi ricordai del film "Jack Lo Squartatore" e di come gli scienziati riuscissero a lobomizzare i pazienti appliccando in tre parti del cranio dei colpetti con un solido martellino ed uno scalpello seghettato. Squadrai ancora una volta il catorcio e mi calai con brutalità nel garage. Presi martello, scalpello e ritornai in camera quando improvvisamente il computer era acceso e sullo schermo compariva la scritta: "Windows XP, Nightmare Edition" con una fottuta faccina che sorrideva - mi ricordava tanto il pagliaccio raccontato nel romanzo IT di S.King -
"Troppo tardi" Risposi, come se stessi consumando le ultime ore di vita con un umano in una crudele battaglia per l'uso del mouse. Rapidamente incisi lo scalpello nell'alimentatore della vittima che cominciava ad aprire programmi a caso sul desktop - tra cui l'iTunes con riproduzione su "Forgive me" di Bryan Adams. Niente da fare.
Il martello scese con forza contro la mia nuova arma mentre il cielo alle mie spalle si squarciava e la pioggia iniziò a scendere a torrenti. Un tuono illuminò la stanza per un solo momento prima del fatal colpo, ma non veniva da fuori: Era un lampo di luce uscire dallo stesso alimentatore che stavo colpendo e con questo la sua irrefrenabile scossa di trecentossessantasette volts che mi asciugava il corpo e avvizziva le mie carni. Continuavo a smartellare, fino a quando lo vidi sconfitto.
Difficile vedere sconfitto un computer, ma io SO quando giunge questo momento. Il sole ricomparve e io mi lasciai svenire con un conquistato sorriso fra le labbra. Mi portarono in pronto soccorso.
Sul computer comparve la scritta: "per un mesetto andrà come vuoi tu".
Ora sono ritornato dalla convalescenza e sembra che il pc sia a posto, mio padre ha dichiarato di aver semplicemente cambiato l'alimentatore. Certo, pensai io in quel momento, non avrebbe alcun interesse ad uccidere te.
Sto scrivendo in questo blog la testimonianza che qualcosa di vivo in questa stanza c'è, oltre a me,...

[...]

Ah, il gatto.

sabato 26 maggio 2007

Nemmeno fossi Nostradamus

Già prevedo le mie prossime 5 ore, appena lei chiama tutti noi partiamo e ci ritroveremo attaccati al suo campanello come dei coniglimannari schizzando bava tutto intorno e ringhiando come degli idrofobi per spaventarci l'un con l'altro e riuscire ad entrare per primi.
Ecco, messaggio arrivato "Partita, Scusate il ritardo..." In un turbinio di onde elettromagnetiche che vanno svanendo, fumi di scarico e polverisottili, capelli unti e calzini sporchi. Mi infilo un paio di calzoni, dei calzini, e una maglietta (Presumibilmente puliti).
Tiro la statuina di Pollon che ho sul comodino e il letto scompare lasciando spazio ad una piccola navetta uovo, mi ci infilo dentro che mi pare di essere il pilota di Goldrake che si prepara per una missione.
In un batter d'occhio la navetta uovo sfreccia e un tunnel buio sfiorando la velocità della luce fino a portarmi nel mio nascondiglio segreto.
Ed eccomi seduto nella mia auto, accendo i motori e viaaaaaaaaaaaa.
Pronto per andare a prendere Ale (Alessandro: uno dei coniglimannari. nda) salgo la rampa del cortile e, con immenso stupore, mi ritrovo senza benzina... ma porc@#*@@°*# e vabbè capita... Scendo dall'auto e la spingo dal benzinaio, per strada mi addormento 3 o 4 volte... Comunque arrio e il benzinaio non c'è...Al suo posto c'è un signore con una tunica blu e una barba bianca che mi guarda co sguardo severo e mi fa: "lei è rimasto senza benzina"
e io tutto ansimante
"E grazie al ca##@... Non ci vuole mica un geino... Ma chi ti credi di essere? Nostradamus?"
"Si" mi risponde secco e stizzito il veggente
Rimango un'attimo sbigottito pensando se prenderlo sul serio o no... Decido di no!

Alla fine la benzina non me la diede, a causa della mia sconsiderata maleducazione, in compenso so esattamante quando morirò, se avro o no dei figli, quanti ne avrò, come moriranno e quanti figli avranno a loro volta e via dicendo, mi ha detto anche quando sarà la fine del mondo.
e io ve lo dico così vi organizzate nel migliore dei modi: il mondo finirà entro le prossime 5 ore ma io non la vedrò, perchè come mi disse nostradamus con una mazza in mano ancora gocciolante della mia materia cerebrale mista a grumi di sangue e saliva:
"Sei proprio un gran maleducato... Io non sopporto i maleducati!"

Era meglio se questo post lo iniziavo così:
"Già prevedo i miei prossimi 30 minuti...."
Azz... sono già in ritardo.

Per un pugno di chip.

Non so bene come iniziare a parlarvene... è davvero drammatico quanto sto per raccontarvi. Non quanto l'Amleto, ma fa il suo effetto.
Mi resi conto dell'imminente tragedia solo quando piombai sorridente in camera mia, in tempo per vedere mio fratello alle prese con riti vodoo contro quell'entità pensante e malvagia denominata dai più come "pc". Gli chiesi: "Cosa succede, non funziona?", al che lui mi rispose: "Tranquillo, sono solo tre ore che provo ad accenderlo."
I suoi occhi infuocati mi intimarono ad arretrare e zittirmi, ed io, soprattutto dopo aver visto il pentacolo disegnato sul pavimento di fronte alla scrivania, obbedii. Un pò come John Constantine alla presa con i suoi demoni, il fratellino informatico tentò di esorcizzare quell'arcigno cumulo di chip, invocando il potere sublime del "pomo rosicchiato". Lo spirito di un Macintosh scese così fra noi due comuni mortali, frapponendosi come emissario divino tra noi e la "bestia". Tentò di prevalere sul posseduto, cercando di liberarlo dai virus e dai spyware, ma ben presto mi resi conto che era un'impresa che andava al di là delle sue capacità.
Lo spirito, esausto, si voltò verso quell'assatanato ed esasperato di mio fratello, e gli disse: "Figliolo, sei un povero sfigato! Comprati un Mac e torna a vivere!"
Dettò ciò si congedò, svanendo nel crescendo delle mie sganasciate.
Ma il problema non era risolto. I due secolari rivali, la maligna macchina pensante contro il piccolo uomo stanco di soffrire, erano ancora vivi e vegeti, pronti a darsi battaglia per qualche altro eone.
All'improvviso, l'inaspettata reazione dell'uomo sconfitto.
Gonfiandosi il petto, riempì la stanza delle sue urla cavernose, piene d'odio. Prese con entrambe le mani la macchina e aprì la finestra. Il demoniaco artefatto umano iniziò a lanciare disperatamente i suoi messaggi telepatici, cercando di indurci a risparmiarlo. Ma su di me le sue trame psichiche non ebbero effetto: sono solo un drugo cavernicolo con la mente piena di cose vecchie ed ammuffite, anti-tecnologiche ed anti-progresso. Non compresi la sua lingua e lui non poté far nulla per adescarmi. Per mio fratello, l'odio era troppo grande e la benedizione dello spirito Mac ancora attiva perché i suoi richiami ipnotici potessero fare effetto.
Un sibilo di agonia accompagnò il missile ferruginoso fuori da camera nostra.
Era fatta?
No.
Il lamento strozzato di una nonnina che passeggiava lì in quel momento testimoniò che la macchina aveva commesso un'altra cattiveria prima di impattare a terra e morire. Un sonoro crash con un camion ci fece capire che probabilmente per il pc era finita... e forse anche per la nonnina.
Qualche minuto dopo la sirena di un'ambulanza ci mise il timore che qualcuno tentasse di salvare il pc, ma infine ci rendemmo conto che era venuta per la vecchina. Ma un infermiere, sgomento più per la fine orribile del pc che per il trauma cranico della vecchina, mancò di chiudere bene gli sportelli dell'ambulanza, cosicché alla prima curva la barrella con la nonnina sfrecciò fuori imboccando la statale e incagliandosi al camion di poco prima.

I familiari del pc hanno acconsentito alla donazione dei pezzi di ricambio.

I funerali del pc si terranno il giorno 32/02/2012. I familiari del pc sentitamente ringraziano della partecipazione.

Mio fratello è stato rinchiuso in una casa di cura, ed ogni giorno gli servono mele per pranzo.

Ancor oggi non si hanno notizie della vecchia, ma le indagini di Chi l'ha Visto? fanno supporre si trovi in Patagonia.

venerdì 25 maggio 2007

Giornata noiosa oggi, noiosa e silenziosa...

Giornata noiosa oggi, noiosa e silenziosa...
non fosse per quegli uccellini che fischiettano sulle piante tutti gioiosi e saltellanti...
non fosse per il ronzio del pc e per lo stereo di mio fratello...
Giornata noiosa oggi...
non fosse che questa mattina mi sono svegliato dopo mezzogiorno che avevo tutto il letto bagnato...
cavoli, il pannolone non lo porto più da un bel po ed ero sicuro di riuscire a controllare tutto "l'impianto idraulico" anche durante la notte...
Scendo dal letto e scopro che il mio "impianto idraulico" lo controllo benissimo è quello della casa che è incontrollabile. Due metri d'acqua separano il pavimento dal letto su cui sono seduto.
"Strano che i fratelli e i genitori non si siano accorti di nulla"
Formulato questo pensiero sento gridare dal salotto:
"VIRARE DUE GRADI... MUOVERSI CIURMAGLIA!! ISSARE IL PAPPAFICO, AVANTI A TRIBORDO!" e in tono più sommesso "Nostromo mi dia il cannocchiale"
Mi getto nelle fredde acque della mia camera che neanche fosse il polo nord... e l'acqua era pure salata.
Nuoto tremando verso il salotto e l'acqua si fa sempre più tiepida, per poco non affogo vedendo la scena che si parava davanti ai miei occhi:
Mio padre, persona saggia e generalmente tranquilla, si trova in piedi su di una vasca da bagno (la nostra vasca da bagno) con una benda nell'occhio e un pappagallo-peluce sulla spalla. Mio fratello di fianco a lui è vestito tutto di blu con la giacca a doppia fila di bottoni dorati, un cappellino blu con la visiera corta e gli porge un cannocchiale (non fosse che è il tubo in cartone dello scottex). Seduto su quella imbarcazione l'altro fratello, il più piccolo, vestito di stracci, voga come un forsennato con due remi improvvisati (con delle sedie...).
Il PadrecapitanoimprovvisatoJacksparrow scruta l'orizzonte con il suo cannocchiale, tutto curvo sulla schiena per non cozzare la testa contro il soffitto, si ferma, mi ha visto... fa finta di mettere a fuoco le lenti del cannocchiale dopodichè urla al nostromo:
"UOMO IN MARE! GETTATE UNA CIMA"
e il Fratellonostromo tappandosi le orecchie
"Sissignoresignorcapitano"
e mi lancia li filo elettrico dell'abat-jour, io mi ci aggrappo saldamente e mi tirano su...
il Fratellorematoreagitatissimo si rimette a vogare e schizzare acqua da tutte leparti finchè non riusciamo ad uscire dalla finestra della cucina.
Stiamo ancora navigando per il mondo sommerso sulla nostra fidata e improvvisata barcavascadabagno, sono rimasto un po stupito quando ho chisto qualcosa da mangiare e il PadrecapitanoimprovvisatoJacksparrow mi dice di scendere sottocoperta che mamma sta preparando il pranzo.
ma da quando c'è una sottocoperta in una vasca da bagno?
beh, vi dico che c'è, si apre una piccola botola sotto i vostri piedi e "tac" vedi tua mamma che fa da mangiare e ti sorride...
Eh si...
Giornata noiosa oggi, noiosa e silenziosa...

martedì 22 maggio 2007

Antani e la Supercazzola (anche un'omaggio ad Amici Miei)

Come molti di voi ben sapranno c'è una regola, scolpita su di una roccia nascosta sul fondo di qualche oceano. La regola è questa: "quando ti serve qualcosa, e finalmente ti decidi a cercarla, non la troverai MAI".
Questa cosa mi è venuta in mente proprio perchè ha un pò a che fare con quello che mi è accaduto oggi...

Dunque: dovete sapere che io sto tenendo i soldi in un portafoglio logoro, pieno di buchi e tutto strappato che utilizzo già da svariati anni.
Ho fatto alcune ricerche in merito a questo portafoglio e ne ho trovato delle tracce del suo utilizzo che partono dal tardo neolitico fino all'era del bronzo, qui si perdono un po di date e la traccia sparisce ma ricompare negli anni in cui Artù inventò la tavola rotonda e su un documento ufficiale delle SS sembra che Hitler lo utilizzasse mentre mandava i suoi scagnozzi in giro per il mondo in cerca del Graal.
Ma questo ha poco a che fare con la mia avventura.

Comunque oggi mi ero deciso di cambiarlo e quindi decido di andare a vedere se c'era ancora quel taqquino di pelle nera (che carino che era) che avevo visto in un negozietto qualche tempo fa.
Arrivo di fronte al negozio e mentre cerco di combattere contro quella creatura infida e malvagia che ho sentito chiamare anche con il nome di porta....
Un vecchietto che sapeva di vecchio mi indica una targhetta: CHIUSO
e mi dice sorridendo:"Giovanotto, mi sembri antani... neanche con la supercazzola riusciresti ad aprirla quellla porta chiusa che non è aperta..." e mi sorride appollaiato sul suo bastone bitorzoluto...
Sentendo queste parole mi guardo intorno con fare sospettoso (ed esageratamente terrorizzato) e non scorgo anima viva o morta (tranne quella palla di fieno che attraversa il piazzale)... che fare?
Sono addirittura arrivato a pensare che quel cosino li tutto raggrinzito, che puzza di vecchio avesse appena pronunciato le parole magiche per lanciare l'incantesimo Confusione sul sottoscritto...

Beh, c'è riuscito perfettamente.

P.S. non ricordo perfettamente quello che disse mio cugino quando trovò se stesso, in tibet, qualche anno fa, ma suonava più o meno come quello che ho detto io quando mi sono ritrovato di punto in bianco davanti alla porta di casa poco fa, ed era:
"Ma che c***o ci faccio qui?"

domenica 20 maggio 2007

In un'assolata notte invernale...

Per ogni cosa, bisogna partire dall'inizio. Ecco, Adamo ed Eva si sentiranno nuovamente presi in causa, ma che stiano pure tranquilli, non ho intenzione di partire da quell'inizio.
Accadde proprio in una assolata (?) notte invernale, mentre approdavamo al nostro pub di fiducia con lo stomaco ancora in preda alle torture della pizza appena digerita, di avere un'idea geniale, ma così geniale che ad un certo punto un tipetto sospetto con tanto di pantofole con le punte attorcigliate ci chiese di fare per lui tre cose assolutamente irrealizzabili. Lo congedammo garbatamente buttandolo in mezzo ad una tempesta di sberle, ma tutto ciò ovviamente ci distrasse, facendoci perdere di vista l'idea geniale avuta grazie al contributo dello stomaco, che nel frattempo aveva preso a pensare autonomamente. Restii ad abbandonare così tale idea, rimanemmo in concentrazione per ben trenta sofferti secondi imponendoci di sfruttare al massimo i nostri miserevoli neuroni, nella speranza che almeno loro potessero fare qualcosa.
Alla fine, grazie soprattutto al contributo di una birra (anzi, della generosa cameriera che ce la portò, agghindata in perfetto stile "Ocktober Fest") riuscimmo a ricordarci la supercalifragilistichespiralidosissima idea partorita tra le acidità dei nostri stomaci pensanti. Indovinate cos'era: Creare questo blog!
Ecco, al sentire l'arrivo di tale cataclisma a Dio venne un infarto. Tutt'oggi non sa decidersi se fermare la guerra in Iraq o le nostre menti farneticanti.