martedì 22 maggio 2007

Antani e la Supercazzola (anche un'omaggio ad Amici Miei)

Come molti di voi ben sapranno c'è una regola, scolpita su di una roccia nascosta sul fondo di qualche oceano. La regola è questa: "quando ti serve qualcosa, e finalmente ti decidi a cercarla, non la troverai MAI".
Questa cosa mi è venuta in mente proprio perchè ha un pò a che fare con quello che mi è accaduto oggi...

Dunque: dovete sapere che io sto tenendo i soldi in un portafoglio logoro, pieno di buchi e tutto strappato che utilizzo già da svariati anni.
Ho fatto alcune ricerche in merito a questo portafoglio e ne ho trovato delle tracce del suo utilizzo che partono dal tardo neolitico fino all'era del bronzo, qui si perdono un po di date e la traccia sparisce ma ricompare negli anni in cui Artù inventò la tavola rotonda e su un documento ufficiale delle SS sembra che Hitler lo utilizzasse mentre mandava i suoi scagnozzi in giro per il mondo in cerca del Graal.
Ma questo ha poco a che fare con la mia avventura.

Comunque oggi mi ero deciso di cambiarlo e quindi decido di andare a vedere se c'era ancora quel taqquino di pelle nera (che carino che era) che avevo visto in un negozietto qualche tempo fa.
Arrivo di fronte al negozio e mentre cerco di combattere contro quella creatura infida e malvagia che ho sentito chiamare anche con il nome di porta....
Un vecchietto che sapeva di vecchio mi indica una targhetta: CHIUSO
e mi dice sorridendo:"Giovanotto, mi sembri antani... neanche con la supercazzola riusciresti ad aprirla quellla porta chiusa che non è aperta..." e mi sorride appollaiato sul suo bastone bitorzoluto...
Sentendo queste parole mi guardo intorno con fare sospettoso (ed esageratamente terrorizzato) e non scorgo anima viva o morta (tranne quella palla di fieno che attraversa il piazzale)... che fare?
Sono addirittura arrivato a pensare che quel cosino li tutto raggrinzito, che puzza di vecchio avesse appena pronunciato le parole magiche per lanciare l'incantesimo Confusione sul sottoscritto...

Beh, c'è riuscito perfettamente.

P.S. non ricordo perfettamente quello che disse mio cugino quando trovò se stesso, in tibet, qualche anno fa, ma suonava più o meno come quello che ho detto io quando mi sono ritrovato di punto in bianco davanti alla porta di casa poco fa, ed era:
"Ma che c***o ci faccio qui?"

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